Girolamo Venero y Leyva

Nasce nel 1558 a Valladolid, antica capitale della vecchia Castiglia. Girolamo intraprende i suoi studi di retorica e dialettica prima all’Università di Alcalà poi a quella di Salamanca. Avviatosi alla vita ecclesiastica, diviene monsignore dell’abbazia di Sey, nella diocesi di Cuença e tre anni dopo canonico nella stessa diocesi. Durante i trent’anni di permanenza viene nominato Consultore primario dell’Inquisizione, riceve l’abito di S. Giacomo della Spada e le nomine di cappellano regio e vicario della provincia di Leon. Nel 1563 si laurea in diritto canonico e consegue in seguito il dottorato. Nel 1606 è ordinato sacerdote.Consacrato vescovo a Roma ottiene la guida della diocesi di Monreale nel febbraio del 1619, ma ne prende possesso solo il 13 marzo del 1620.

Sulle orme dei suoi predecessori attua a Monreale un progetto riformaore alla luce dei decreti emanati dal Concilio di Trento, messi già in atto dai papi prostridentini Pio IV,PioV, Gregorio XII e Sisto V.Il cardinale Alessandro Farnese, arcivescovo di Monreale tra il 1537 e il 1573, si adopera per primo in questo disegno di rinnovamento, celebrando una serie di Sinodi riformatori. Sulla scia del Farnese i cardinali Ludovico Torres I (1573-1584 ) e Ludovico Torres II (1588-1609) celebrano importanti sinodi, si occupano di visite pastorali per tutta la diocesi e dell’istituzione nel 1590 del seminario.

L’opera del Venero si esplica in molteplici e numerosi provvedimenti:  un bando emanato tramite il governatore di Monreale, don Francesco Venero, il 28 marzo 1620 cerca di evitare abusi e disordini, fa seguire un Editto del febbraio 1624 nel quale stabilisce pene più aspre e severe di quanto finora non fosse stato fatto contro il concubinato, l’usura, la bestemmia, il gioco, l’ubriachezza. Restauri e miglioramenti  vengono apportati al Seminario, al Palazzo Comunale, al Palazzo arcivescovile e al Monastero delle Benedettine intitolato a S. Castrense”, la costruzione di una porta nei pressi di S. Castrense, il miglioramento della piazza municipale,costruzione di fontane .
Grazie al suo  progetto urbanistico attua la costruzione della cinta muraria per l’esigenza di proteggere la città dal contagio della peste del 1625, ed è proprio il provvedimento urbanistico  a far sì che il numero dei morti per il contagio non superasse il 3% della popolazione monrealese. La popolazione ed il comune si gravano di ulteriori oneri per far fronte alle spese straordinarie, lo stesso Venero provvede con propri finanziamenti a realizzare un ospedale più funzionale di quello già esistente fornendo le risorse necessarie per gli ammalati e per tutta la popolazione.
Nell’estate del 1625 la peste cessa. Proprio durante il dilagare del contagio, il 27 aprile del 1625, stipula un contratto con il costruttore di Monreale di origine genovese Antonio Barucco per la costruzione del cappellone del Crocifisso, considerando il clima controriformistico nel quale la forza dell’immagine sacra aveva il compito di incrementare la fede. A lui si deve la costruzione della chiesa della Collegiata, formata da 24 Canonici che avrebbero avuto il compito di gestire il culto verso il Crocifisso. Il 30 aprile dello stesso anno la Deputazione della Sanità, presieduta dal Venero, emana l’atto di nascita della festa del 3 di maggio.Anche la nascita di un archivio nella chiesa del SS. Salvatore fu voluta dall’Arcivescovo Venero che ne ordinò la fondazione in uno dei capitoli delle sue Costituziones, insieme di direttive redatte dal prelato tra il 1625 ed il 1628 per regolamentare la vita religiosa ed amministrativa della CollegiataGirolamo Venero y Leyva Arcivescovo di Monreale dal 1620 al 1628 è una delle personalità che la città possa ricordare in quanto è riuscito ad apportare nella storia episcopale monrealese un notevole rinnovamento.

torna all'inizio del contenuto