Cenni Storici biblioteca Santa Maria La Nuova

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11 November 2022

La costituzione del primo nucleo di libri della biblioteca “Santa Maria La Nuova” si deve all’arrivo a Monreale, nella seconda metà del XII secolo, di cento monaci benedettini che, per volere di Guglielmo II, presero possesso del monastero da lui fondato. Il re normanno assegnò loro molti privilegi: elevò l’abate a dignità di arcivescovo e dotò l’abbazia di “libris et sacris vestibus argento et auro”. I monaci ebbero grande cura nel custodire nella sacrestia del Duomo, insieme ai paramenti sacri, i libri ricevuti in dono e le pergamene regie e pontificie relative ai privilegi di cui l’abbazia di Monreale godeva, raccolti nel “Tabulario di Santa Maria Nuova” conservato oggi presso la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “A. Bombace”. Tuttavia la morte di Guglielmo II e l’incalzare di vari eventi politici e religiosi portarono allo spopolamento del monastero ed alla dispersione dei libri.Sarà il Cardinale Ausias Spuig de Podio, Arcivescovo di Monreale dal 1458 al 1483, a ripopolare il monastero e ad incrementare con 34 volumi ciò che rimaneva di quel primo nucleo librario della biblioteca del Duomo, anche se non se ne sa l’effettiva consistenza in quanto, negli inventari delle suppellettili del tesoro della chiesa, redatti in occasione delle consegne ai vari tesorieri, il numero dei libri elencati varia di volta in volta. A causa della difficile convivenza tra benedettini e clero secolare nel 1591 l’Arcivescovo Ludovico II Torres smembra l’antica biblioteca del Duomo ed assegna una parte dei libri al Seminario arcivescovile, da lui fondato, un’altra parte al Convento dei Cappuccini, fondato dal suo predecessore Ludovico I Torres, e una piccola parte ai benedettini. Nel 1609, grazie all’iniziativa del benedettino Vincenzo Barralis, venne realizzata all’interno del monastero una biblioteca che ebbe come primo bibliotecario padre Vincenzo da Lucerame. Intorno alla seconda metà del XVIII secolo i monaci benedettini, fecero ricostruire sull’antico refettorio, ubicato all’interno del Complesso monumentale “Guglielmo II”, il nuovo monastero. Essi destinarono a biblioteca un ampio salone con volte a botte affrescate e con pavimento di antica maiolica bianca. La biblioteca fu ad uso esclusivo dei monaci e degli studenti della scuola di noviziato fino al 1866, anno della legge di soppressione delle corporazioni religiose. Nel 1875 il monastero venne ceduto al Municipio e nel 1877 fu istituita la Biblioteca Comunale di Monreale “Santa Maria La Nuova”, al cui patrimonio bibliografico antico si aggiunse anche quello dei benedettini della vicina frazione di San Martino delle Scale e quello dei cappuccini del luogo. Il patrimonio antico, collocato all’interno di pregevoli scaffalature lignee a vista con scanalature dorate, è costituito da oltre 10.000 edizioni del XVI, XVII e XVIII secolo, e da un nucleo di pregiati manoscritti miniati di epoca medievale, di incunaboli e di altre rarità bibliografiche, fra cui un frammento di Evangelario del sec. XI, adoperato come rivestimento per libri, vergato nello scriptorium del monastero benedettino di Cava dei Tirreni, ed acquisito con l’arrivo dei primi monaci a Monreale. Sono meritevoli di menzione alcuni manoscritti medievali, quali i Vaticinia Pontificum, manoscritto del XIII secolo, una Bibbia latina in pergamena del XIII-XIV secolo, ed ancora libri d’ore e raccolte di salmi. Il Fondo comprende al suo interno anche un nucleo di codici medievali rari in pergamena, alcuni codici miniati di scuola bolognese, napoletana e siciliana del XV secolo, codici cartacei in lingua araba, un esemplare del primo libro stampato in Sicilia nel 1478, un Erbario manoscritto del ‘700, varie edizioni aldine, giuntine ed elzeviriane, oltre a trattati giuridici, filosofici e teologici, a raccolte di lettere e atti notarili. Vanno menzionate anche due carte topografiche del XVI e del XVIII secolo. La prima, progettata da Ludovico Rodanini e pubblicata a Roma nel 1597, rappresenta il vasto territorio dell’arcivescovato di Monreale con la dislocazione dei suoi 72 feudi e doveva corredare la Historia della Chiesa di Monreale di Giovanni Luigi Lello pubblicata a Roma l’anno precedente; la seconda è un disegno che rappresenta la città di Palermo in occasione del terremoto del 1 settembre 1726 realizzato da Domenico Campolo su carta ad inchiostro acquerellato. La biblioteca, negli anni 1940 e 1960, si arricchisce ulteriormente di antichi volumi a stampa grazie ai doni provenenti dalle biblioteche private di Giovanni Maria Comandè, scrittore monrealese, e del professore Giuseppe Polizzi, uomo molto colto originario di Monreale. Il Fondo moderno della Biblioteca è ubicato presso i locali dell’ex “Ospedale S. Caterina”, edificio storico edificato nel 1646, commissionato dall’Arcivescovo Giovanni Torresiglia. L’edificio, sito all’inizio della cinquecentesca via “Ranni”, oggi corso Pietro Novelli, si presenta con una splendida facciata barocca ad andamento sinusoidale e sorge al centro dell’abitato storico, posizione che consente una fruizione ottimale dei servizi che la Biblioteca offre agli utenti. Particolarmente curate sono le sezioni relative alla religione, filosofia, psicologia, pedagogia, didattica, storia locale e narrativa moderna. Notevole attenzione, inoltre, viene dedicata alla narrativa per i bambini e gli adolescenti a favore dei quali si promuovono svariate attività culturali; tra queste sono da segnalare l’adesione all’iniziativa “Nati per leggere”, il progetto di animazione e lettura ad alta voce e quello della costruzione di un libro.  Tel. 091 6564650

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