Palazzo di Citta’

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11 November 2022

Fondato come Palazzo Reale in origine residenza del sovrano normanno, insieme al Duomo e all’Abbazia. Del Palazzo di Guglielmo II sono stati messi in luce in Via Arcivescovado, archi bifore e rosoncini in pietra lavica, simili a quelli del dormitorio dei Benedettini. Un passaggio privato collegava il palazzo al Duomo. Con la morte prematura del re, esso andò progressivamente in rovina. Nel ‘400 gli ampliamenti e adeguamenti dovuti nella nuova destinazione d’uso come Palazzo di Città, nella parte settentrionale dell’edificio su Piazza Duomo, affermarono l’importanza crescente del potere laico a fianco della Cattedrale.

Simmetrico, in Via Arcivescovado, sul lato nord-orinatale del Palazzo Reale, era stato istituito nel 1589 il Seminario dei Chierici ad opera dell’arcivescovo Ludovico II  Torres, che lo dotò della propria biblioteca con antichi codici miniati, di una pinacoteca e di un giardino. Nel XVII secolo l’arcivescovo Francesco Testa fece sopraelevare il Seminario per realizzare i dormitori, e commissionò ad Ignazio Marabitti il bel portale d’ingresso (1772), sormontato dallo stemma di famiglia.
Anche al Palazzo comunale venne aggiunto in seguito un piano, e la facciata fu arricchita da un’elegante decorazione, da una balconata e da un porticato, poi in parte chiuso. Alle due diverse funzioni corrispondevano due facciate: una più appartata e in relazione con il sottostante Palazzo Arcivescovile; l’altra rivolta alla Cattedrale e all’abitato tramite Piazza Duomo.
Ad oggi il Palazzo di città custodisce alcuni dipinti di notevole importanza come la tela di Pietro Novelli, di Benedetto D’Acquisto, un dipinto del fiammingo Matthias Stomer raffigurante “L’Adorazione dei Pastori”, l’Anapo di Siracusa di Antonino Leto ed infine un gruppo scultoreo in terracotta del Gagini raffigurante la “Sacra Famiglia”.

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